The Cuddly è un progetto itinerante dell’artista polacca Iza Rutkowska, fondatrice della Fundacja Form i Kształtów di Varsavia. Dopo la prima tappa nella capitale polaccaha toccato le città di Sao Miguel Graz (P), Graz (AT), Roma (I) e Bologna (I). Qui Nosadella.due ha promosso una serie di interventi nello spazio pubblico toccando dieci luoghi specifici della città di Bologna, dal centro alla periferia.
Si tratta di un imponente ma simpatico orso di stoffa di 200 chili in viaggio per il mondo per incontrare persone di ogni luogo, età e lingua. Compare per un breve lasso di tempo in luoghi di frequentazione pubblica pronto ad entrare a far parte della comunità, ad abbracciare i passanti, a lasciare un’insolita e bizzarra memoria.
The Cuddly è una scultura morbida, mobile e vivente che si pone in alternativa al monumento tradizionale di pietra o cemento, fisso e parte innegabile della realtà quotidiana. Si trova spesso sulla strada per andare a scuola o al lavoro o nei luoghi di svago, e qui invita le persone a interagire, ponendosi come tramite anche rispetto allo spazio circostante.
«L’Italia è uno dei paesi con più monumenti storici preservati e dove il contrasto tra il vecchio e il nuovo continua a generare incredibili divergenze». (IR)
Iza Rutkowska lavora sullo spazio pubblico costruendo forme anomale, giocose e impraticabili che trasformano la realtà e quotidianità dei luoghi cittadini proponendo modalità diverse di interazione attraverso forme di contagio virale in grado di attivare nelle persone una consapevolezza diversa del luogo in cui vivono. Nel 2009 lancia il progetto della Forms and Shapes Foundationper realizzare progetti di simile natura collaborando con altri artisti ed esperti. Stimolando un dialogo tra architetti, giardinieri, filosofi, musicisti, grafici, contadini, cuochi, fisici, con la sua fondazione Iza Rutkowska ha creato progetti interdisciplinari che, collocati nelle città di tutto il mondo, traggono origine da una “filosofia del cambiamento” in atto.
Intervista all’artista:
___Quando è iniziato il progetto The Cuddly e come? perché un orso o non altri animali o oggetti?
«Camminando per le strade di Varsavia, ero stanca di vedere monumenti commemorativi sulla guerra, per lo più tristi e non fruiti. Rispetto la nostra storia e ciò che la commemora, tuttavia, come molti altri giovani probabilmente, ho la sensazione che quelli non siano i “miei” monumenti e che la mia vita sia piena di tutt’altre esperienze. Lo spazio pubblico di cui ho bisogno dovrebbe essere diverso, è uno spazio in continuo sviluppo e trasformazione. Il mio intento, con The Cuddly, è quello di far giocare le persone con lo spazio pubblico, per sentirsi lì come a casa. Così ho pensato a un oggetto che potesse far giocare la gente ed essere comprensibile a ogni età. Ecco allora un orso da coccolare, che è stato per tutti probabilmente come un primo miglior amico: ogni bambino ne ha uno e ogni adulto ricorda di averne avuto uno in passato. Certo, avrebbe potuto avere qualsiasi forma, ma nei miei ricordi ho conservato l’immagine di un orsacchiotto grigio, come quello che ho ingrandito.»
___Dopo Varsavia, l’Italia: perché e che tipo di accoglienza ti aspetti? Conoscevi già l’Italia? In Italia molti monumenti storici convivono col “nuovo”: questo è il motivo per cui volevi venire in Italia? e perché Bologna?
«Mentre The Cuddly girava per le strade di Varsavia ho ricevuto molte email da persone che mi chiedevano se sarebbe arrivato nella loro città, nel loro paese, fornendo tanti motivi per cui sarebbe dovuto essere in un posto esatto. Così ho capito che l’orso avrebbe dovuto viaggiare di più. Ho visitato l’Italia diverse volte e ogni volta sono rimasta stupita dalla quantità di monumenti ben conservati di epoche differenti. Una quantità davvero sorprendente rispetto alle nuove creazioni. In particolare mi ha stupito come ognuno riesce a relazionarsi a questi monumenti a seconda delle proprie necessità. Per questo mi sembrava interessante sperimentare come The Cuddly potesse funzionare in quegli spazi. Poi in Italia e mi pare in special modo a Bologna, avete una cultura e una vita pubblica, all’aperto intendo, totalmente diversa dalla nostra…quindi grazie al supporto di Nosadella.due sarà possibile portare l’orso anche a Bologna e vedere come si trova…»
___Come reagiscono le persone al grande orso? Attira più bambini o adulti? La gente si interessa e interagisce con lui?
«The Cuddly è dedicato a persone di ogni età, anche se io sono molto più interessata alle reazioni delle persone adulte dal momento che il progetto, credo, fa emergere il bambino che ogni adulto ha dentro di sé. Sono davvero curiosa di vedere come gli italiani reagiranno! In Polonia lo hanno spostato in luoghi diversi, usato come allenatore, come arredamento da esterni, la maggior parte delle persone semplicemente si avvicinava e lo abbracciava…Una volta, mentre ero seduta su una delle zampe dell’orso ho sentito dei ragazzi seduti sull’altra parlare delle loro pene d’amore. Un’altra volta ho visto persone in attesa del bus fumarsi una sigaretta in braccio all’orso, come fosse la cosa più normale del mondo e l’orso fosse sempre stato lì! Un bambino gli ha portato un barattolo di miele!»
___Che tipo di luoghi cerchi per l’orso? Come li scegli? Cos’è, a tuo parere, una piazza e un luogo pubblico?
«Mi piace dare nuove forme alla realtà, così cerco sempre di mettere The Cuddly in un luogo dove può attivare l’immaginazione della gente. A volte anche ostruire per un momento la strada di qualcuno mentre va al lavoro o a scuola, mi interessa motivare una reazione, far pensare allo spazio in cui viviamo, allo spazio pubblico che condividiamo, che attraversiamo. Se penso ad uno “spazio pubblico” ideale, è quello in cui le persone si sentono a proprio agio, come a casa. Se ciò non avviene credo significhi che è progettato in modo sbagliato e occorre pensare a come cambiarlo…per molti luoghi forse è giunto il momento!»
___Dove andrà The Cuddly dopo l’Italia?
«In Austria, a Graz, poi nelle Azzorre!»